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XII Giornata dello Sport Paralimpico: con “DiversaMente Stretto”, l’accessibilità si può toccare con mano

Si è conclusa la XII Giornata dello Sport Paralimpico, promossa, come ogni anno, dal CIP nazionale in numerose città italiane. Per l’occasione, a Pellaro (RC), le associazioni Life Onlus, Megiss Dive Lab e Francesco Turano hanno dato vita a “DiversaMente Stretto”, un vero e proprio workshop dedicato alla subacquea e alla disabilità.
“L’evento, patrocinato dal Comitato Italiano Paralimpico e dalla HSA (Handicapped Scuba Association), è stato la sintesi perfetta dell’esperienza e della professionalità dei migliori istruttori e fotografi di subacquea siciliana e calabrese, unite alla vivacità della percezione sensoriale di alcuni giovani diversamente abili, protagonisti della manifestazione – spiega Claudio Pellegrino, delegato del CIP nella provincia di Catania -. Infatti, la Giornata dello Sport è stata ideata proprio per promuovere e diffondere la pratica sportiva tra i giovani atleti con disabilità fisiche, sensoriali, intellettive e relazionali”.
«L’immersione nello Stretto è molto particolare, perchè si tratta di un sito unico al mondo, caratterizzato dallo “scontro” di due diversi bacini – dice Giovanni Laganà, presidente dell’associazione Megiss Dive Lab -. Il Tirreno e lo Jonio si intrecciano violentemente e si presentano con fondali decisamente diversi fra loro: il versante tirrenico più ricco di colore; quello jonico caratterizzato dalla presenza di alcune specie assolutamente introvabili in altre aree. Ed è qui, in uno degli innumerevoli punti di immersione posti in prossimità del confine meridionale, che abbiamo deciso di svolgere il nostro evento, sfidando le particolari percezioni di alcuni giovani con disabilità sensoriali».
Alfio Balsamo, subacqueo sordo catanese, ha già ottenuto il brevetto HSA e, dopo anni di esperienza e di collaborazione con l’associazione Life Onlus, è diventato persino guida subacquea, oltre che un esempio, per tanti altri giovani. “Amo il mare da quando ero piccolo – racconta-. In mare non esistono barriere, anzi, posso esprimermi liberamente persino usando la lingua dei segni, che si presta con rapidità e immediatezza nella comunicazione con i miei colleghi, sempre più curiosi di esprimersi in acqua proprio come faccio io”.
“Penso che lo sport, per le persone disabili di qualsiasi età, sia importantissimo – aggiunge Martino Florio, presidente della Life Onlus-. Aiuta a integrarsi nella società, consente loro di scoprire e valorizzare le proprie capacità, rende più indipendenti, migliora l’autostima, la salute fisica e psicologica. Soprattutto, rende soggetti attivi, capaci di agire con e per gli altri, piuttosto che passivi e dipendenti. Moltissimi dei nostri atleti, grazie allo sport, hanno ritrovato fiducia in se stessi, hanno iniziato a lavorare e a formarsi una famiglia, riscoprendo la propria dignità di uomini”.
Il successo dell’evento non solo a Pellaro, ma in tutta Italia, lo dimostra: vincere le sfide legate al mondo della disabilità è possibile, soprattutto se si tratta di quelle barriere mentali che precludono spesso nuove conoscenze ed esperienze. Lo testimonia, con molta grinta e vitalità, la catanese Lucia Barbera, non vedente, anche lei da anni collaboratrice dell’associazione Life e con brevetto subacqueo HSA. Il suo desiderio di conoscenza e la curiosità di sperimentare sempre nuove e differenti sensazioni l’hanno portata ad accostarsi a numerosi sport ed espressioni artistiche: subacquea, flamenco, danza caraibica e country, teatro, scii, pattinaggio sul ghiaccio, nuoto, acquagym, pilates.
“Lo sport è terapeutico perché permette di superare la propria disabilità – spiega -. Ciascuna attività sportiva o artistica che svolgo mi offre emozioni totalmente differenti che non posso paragonare. In particolare, la subacquea consente al soggetto non vedente di godere le bellezze naturistiche del mondo marino. Qui l’accessibilità si può toccare con mano”.

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